Abbinare VINO e CASTAGNE, i segreti per iniziare al meglio l’autunno.

L’autunno è arrivato, sai già come abbinare castagne e vino?

Le temperature si sono abbassate e bisogna riscaldare gli animi, mentre nei vigneti si procede senza sosta con la vendemmia, nei boschi si raccolgono le castagne, l’alimento autunnale per eccellenza.

Alimento particolare, corposo ma al tempo stesso leggero, ricco di gusto ed altrettanto povero di grassi, la castagna si diffuse come frutto di consumo durante il medioevo, ed è in questo periodo che nacquero diverse ricette a base di castagne.

L’abbinamento è davvero consigliato e ben strutturato: come in tutti gli abbinamenti a tavola è bene assicurarsi che il vino scelto sostenga bene le castagne, a differenza dei soliti pareri io ti consiglio di provare le castagne con vini bianchi che riescano a stemperare la tipica pastosità delle castagne.

In particolare questo abbinamento è interessante con i tradizionali gnocchi di castagne conditi con del buon pesto, questa ricetta è da provare con il Vermentino Superiore Doc Maen di Podere Grecale, un bianco con buona acidità e una certa struttura, cosicché il vino in bocca possa giocare con l’aromaticità degli ingredienti.

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Quanto sono importanti le castagne nella nostra tradizione?

L’Italia è uno dei principali produttori di castagne, tanto che si contano fino a 800.000 ettari di terreni coltivati, peraltro diversi anni addietro, la castagna veniva molto utilizzata per l’alimentazione dei ceti meno abbienti, in quanto è durevole, si deteriora solo dopo parecchi giorni.

Insieme alle castagne si trovava anche il vino come nutrimento comune, entrambi possiedono un gran potere energetico e ancora oggi richiamano la festa di S. Martino, quando il vino fermenta nelle botti e la gente scende in strada per assaggiarlo insieme ad un bel cartoccio di castagne arrostite.

Bisogna fare chiarezza che castagne e marroni non sono la stessa cosa, tanto che nel 1939 c’era un decreto regio ne fissava le differenze: in generale possiamo dire che la castagna è il frutto selvatico del castagno, mentre il marrone proviene da alberi coltivati.

Le castagne grazie alla loro versatilità sono protagoniste di molti piatti, infatti se macinate è possibile ricavare una farina che, oltre per i dolci, è ideale anche per gli gnocchi tipici della Liguria e della Toscana.

Gli gnocchi di castagna sono irresistibili se conditi con il classico pesto ligure, infatti la tendenza dolcina degli gnocchi si bilancia con la forza della tipica salsa ligure, questo binomio ci deve subito far pensare ad un vino con buona struttura e in grado di sgrassare la bocca.

Il mio consiglio è il Vermentino Superiore Doc Maen di Podere Grecale, un bianco che nasce solamente da uve Vermentino, vitigno su cui l'azienda ha voluto investire per svilupparne tutte le potenzialità.

Maèn in dialetto ligure significa marino, e i nomi qui mica si danno a caso, infatti le sue uve provengono dalla vigna più vicina al mare, dove mentre si lavora si ha il sottofondo delle onde che si infrangono e nell'aria aleggia il profumo di sale.

Riviera Ligure Di Ponente Vermentino Superiore Doc Maen 2020 - Podere Grecale

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La castagna può dare vita a golosi dessert, come il tipico castagnaccio, in questo caso lo zucchero rende evidente la componente dolce e il vino dovrà essere piuttosto strutturato, caratterizzato dalla stessa quantità zuccherina.

Cerchiamo quindi freschezza, aromaticità e fine perlage: tutto questo è nel Moscato d'Asti di La Morandina, un vino bianco dolce, dal naso fragrante e dal palato fresco e sapido.

La famiglia Morando ha radici molto profonde a Castiglione Tinella, risalenti addirittura al 1780; la filosofia che guida la mano di Giulio e Paolo Morando è quella del totale rispetto dell'ambiente, con il rifiuto dei prodotti chimici nel vigneto e l'inserimento di un moderno impianto fotovoltaico che riproduce quasi il 50% dell'energia elettrica.

Questo Moscato d'Asti è il vino più rappresentativo dell'azienda, vero fiore all'occhiello di questa meravigliosa terra, sarà quindi in grado di accompagnare PERFETTAMENTE un dolce come il castagnaccio, tipico della tradizione delle terre contadine.

Moscato Asti Docg 2022 - La Morandina

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Finiamo con le classiche caldarroste, questa tipica preparazione prevede la cottura sulla brace nell’apposita padella bucherellata, ciò fa assumere al prodotto un tipico retrogusto leggermente amarognolo.

Questa particolarità donata dalla cottura porta a scegliere un vino non troppo potente e che sappia pulire la bocca, infatti io scelgo la Barbera d’Asti d.o.c.g. Maremonti di Castello di Gabiano.

Abbastanza strutturata e succosa, con giusta acidità equilibrata da una buona morbidezza, insomma una barbera gioviale ed intelligente, creata da Castello di Gabiano per essere un vino in grado di parlare a tutti.

Barbera D'Asti Docg Maremonti 2019 - Castello Di Gabiano

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Questi sono alcuni dei suggerimenti di abbinamento ma, nel panorama gastronomico italiano gli accompagnamenti non finiscono mai, l’importante è individuare le caratteristiche dei vari ingredienti.

Scegli i tuoi abbinamenti e gustati un autunno speciale!