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Un vino internazionale in Toscana, il âLenzini Francoâ di Tenuta Lenzini Ăš ottenuto vinificando uve 100% cabernet franc, Ăš uno degli ultimi arrivati che vuole rendere omaggio al fondatore della cantina, Franco, il nonno di Benedetta, oggi alla guida della realtĂ insieme al marito Michele.
Un rosso dallâanimo toscano che rompe un poâ i paradigmi della Toscana âclassicaâ sempre e solo devota al Sangiovese, al naso emana profumi vegetali, di peperone verde e foglia di pomodoro con richiami evidenti alla terra e alle erbe spontanee ma sua particolaritĂ Ăš sicuramente il gusto, il sorso Ăš morbido e avvolgente, ma la gradazione alcolica Ăš bassa cosĂŹ da trasferire al bevitore una maggiore leggerezza al palato.
Come detto âFrancoâ di Tenuta Lenzini Ăš uno degli ultimi arrivati della Tenuta Lenzini, un Cabernet Franc che rende omaggio a Franco, fondatore della cantina e nonno di Benedetta, riesce in ciĂČ essendo un rosso dallâanimo toscano ma con un racconto tutto speciale grazie alla coltivazione completamente Bio.
Una chicca da gustare e rigustare.
Un rosso estivo? No, ancora meglio: un vino da tutte le stagioni, perfetto da gustare insieme a primi piatti con sughi di carne o in generale con piatti di carne importanti, Ăš un incredibile compagno anche per i formaggi erborinati.
Essendo un vino artigianale ti consiglio di stapparlo e lasciarlo 'respirare' almeno 15-30 minuti prima di gustarlo, servilo a una temperatura di 16°-18°C.
In questo caso la vinificazione Ăš classica: la fermentazione Ăš attivata con soli lieviti indigeni e si svolge in vasche di cemento, mentre lâaffinamento si prolunga per 6 mesi in tini di acciaio e di grĂšs.
Siamo sulle verdi colline Lucchesi, nel piccolo paese di Gragnano, qui troviamo i 13 ettari vitati rispondenti al nome della Tenuta Lenzini, nata addirittura nel XVI secolo e in origine appartenente ai celebri coniugi Arnolfini, ritratti nel famoso dipinto di Van Eyck, oggi esposto al British Museum di Londra.
Meticolosa attenzione alla lavorazione del terreno, che non subisce trattamenti di sintesi, rame e zolfo sono usati solo lo stretto indispensabile.