A Pasqua abbina il VINO alla COLOMBA, scopri il calice per il dolce tradizionale dalle mille sfumature.

Simbolo di pace, di primavera, di chiusura del periodo quaresimale, la colomba è senza dubbio uno dei dolci italiani più amati, se è vero che non è festa senza un buon calice di vino allora quale scegliere in abbinamento alla colomba?

Siamo a Pasqua e ovunque tu abbia deciso di festeggiare c’è una certezza, sulla tua tavola a fine pasto non mancherà il dolce simbolo di questa ricorrenza.

Non esiste, infatti, tavola sulla quale per Pasqua non si “posi” un dolce morbido e profumato a forma di colomba, da sempre antagonista dell’amatissimo panettone, e proprio come lui ha assunto il ruolo del dolce festivo, in questo caso di dolce pasquale.

Sebbene ormai esistono infinite varianti di questo dolce ci sono alcuni pilastri portanti, come le scorzette d’arancia, in generale si tratta di un dolce contraddistinto da una dolcezza non troppo pesante.

Queste caratteristiche solide ci permettono di dire che le bottiglie perfette sono quelle di vini dolci o liquorosi, non bisogna assolutamente fare l’errore di “smorzare” la dolcezza di un dessert come questo con un brut o uno spumante secco.

In particolare per una colomba tradizionale il compagno perfetto è il Sicilia Passito Igp di Cantine Colosi, nasce nella Sicilia occidentale da uve Moscato, questo è un vino dolce che racchiude una grande qualità e in grado di portare i tuoi dessert al livello successivo.

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Ma come nasce la tradizione della colomba pasquale?

L’origine si trova tra un intreccio di storia e leggende, intorno alla metà del VI secolo il Re Alboino , dopo l’assedio di Pavia, ricevette diversi doni dai cittadini come segno di sottomissione e tra essi vi erano alcuni pani dolci a forma di colomba, in segno di pacificazione.

Altra teoria è che la nascita del dolce sia legata alla Battaglia di Legnano, si narra che un condottiero del carroccio vide due colombi posarsi sopra le insegne della Lega, incuranti dell’avvicinarsi della battaglia, il condottiero dopo la vittoria fece confezionare dei pani a forma di colomba.

Leggende o meno è certo che in tempi moderni, la storia di questo dolce ha una paternità certa, la nascita del prodotto, così come lo conosciamo oggi lo si deve all’azienda milanese Motta.

La società, famosa anche per essere stata una tra le primissime a produrre il panettone a livello industriale, iniziò a produrre su larga scala un dolce simile al panettone ma che richiamasse la Pasqua.

E’ lecito chiedersi se colomba e panettone siano lo stesso prodotto con forma diversa, ovviamente no, per il panettone troviamo uvetta e scorze di agrumi canditi in quantità non inferiore al venti per cento, la colomba invece non prevede la presenza di uvetta ma solo di agrumi canditi in quantità.

Altra differenza sta sulla superficie, infatti il panettone presenta un taglio caratteristico (detto scarpatura), mentre la colomba al contrario si contraddistingue per una glassatura superiore e una decorazione con zucchero e mandorle.

La colomba, da disciplinare, si caratterizza per profumi morbidi, ma contemporaneamente freschi per la presenza degli agrumi con il burro che gioca un ruolo determinante, ecco perché è sempre consigliabile un vino morbido, fruttato e molto aromatico, io consiglio il Sicilia Passito di Colosi, nato da vigneti di Moscato bianco situati nell'incantevole parte occidentale della Sicilia.

Colosi crea sempre della grandi specialità, ognuna di esse racconta uno spiraglio della cultura siciliana, ecco perché il Sicilia Passito racchiude tutta la forza della viticoltura siciliana.

Un vino dal bouquet fruttato che al gusto si mostra veramente armonico, dolce e delicato, insomma IL VINO GIUSTO per l’ultima portata pasquale!

Sicilia Passito Igp 2017 0.5 - Colosi

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Gli abbinamenti più “spinti” puoi tentarli insieme a colombe meno aderenti al disciplinare (e che in quanto tali, in realtà, non si potrebbero chiamare colombe), ma che in ogni caso ci piacciono molto.

Una colomba arricchita di cioccolato è un cibo goloso e apprezzato, le varianti possibili sono innumerevoli e il cioccolato potrebbe non limitarsi alla farcitura ma anche la glassa potrebbe essere sostituita da una ganache.

Parliamo di un prodotto più complesso ma soprattutto intenso, in questo caso il mio consiglio è un Moscato Asti Docg di La Morandina, uno splendido vino che difende una posizione degna di nota nella lunga storia di questa azienda.

Prodotto con uve Moscato in purezza provenienti da vigneti coltivati nel totale rispetto dell'ambiente, addirittura con l'inserimento di un impianto fotovoltaico che riproduce quasi il 50% dell'energia elettrica.

Un vino bianco dolce con sentori fragranti e freschi, con sensazioni di fiori d'arancio, litchi, gardenia e erbe aromatiche come la melissa.

Moscato Asti Docg 2022 - La Morandina

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Una declinazione ancora più particolare e fuori dallo schema della tradizione è la colomba farcita con la crema al pistacchio.

Aromaticità, acidità, persistenza sono le principali caratteristiche gusto-olfattive di questo prodotto che si caratterizza anche per una ben presente struttura e grassezza, indizi che come abbinamento mi portano a scegliere il Franciacorta Brut Saten Docg Vintage Collection 2016 - Ca' Del Bosco.

La bottiglia dal carattere più delicato della produzione franciacortina di questa famosa cantina, questo Franciacorta Saten è un assemblaggio di Chardonnay con una percentuale minore di Pinot Bianco, le uve vengono raccolte a mano solitamente nella seconda metà di agosto nei vigneti sparsi tra i comuni di Erbusco, Adro, Cazzago San Martino, Corte Franca e Passirano, in provincia di Brescia.

Secoli di ingegno ed esperienza, tecniche viticole ed enologiche modernissime, questi i segreti che rendono possibile un vino particolare, perfetto per questo abbinamento audace.

Franciacorta Brut Saten Docg Vintage Collection 2016 - Ca' Del Bosco

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Sulla colomba tradizionale gli abbinamenti sono molteplici, che variano di gusto in gusto, come sempre la regola da seguire per un abbinamento è quella di non andare a creare uno scontro, ma bensì un'armonia.

Ciò che è certo è che il nostro paese ha sempre tanto da offrire a livello eno-gastronomico, il viaggio alla scoperta dei tanti incastri possibili non finisce qui.

Ci vediamo ai prossimi abbinamenti!