D come DOLCE, alla scoperta dei migliori VINI DOLCI del Belpaese!
Quante persone sanno realmente cosa sono i passiti?
In periodo di festa, con tanti dolci sulle tavole, incontriamo spesso i VINI DOLCI, appartenenti a un mondo attraente e goloso, ma non tutti sono a conoscenza delle notevoli differenze tra un passito e un altro.
In Italia, la produzione di passiti vanta una lunga tradizione e include alcune delle espressioni piĂą raffinate e apprezzate nel panorama vinicolo mondiale, come i passiti friulani o quelli di Pantelleria.
Questi vini costituiscono un patrimonio culturale ed enologico, riflettendo le tecniche tramandate di generazione in generazione e l'intima connessione tra il territorio e i suoi frutti.
Dal metodo tradizionale dell'appassimento emergono vini passiti italiani, sia dolci che secchi, ciascuno con un residuo zuccherino e un profilo alcolico che varia in base alla durata della fermentazione e al grado di appassimento delle uve.
I vini dolci, caratterizzati da un significativo residuo zuccherino, offrono palette di straordinaria aromaticitĂ , come il Ramandolo di Toblar, un vino intenso e complesso, che si rivela un compagno eccellente per il foie gras.
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Ma come si producono i vini passiti?
Da un punto di vista tecnico, l'appassimento può avvenire direttamente in vigna o dopo la raccolta, e ciascun metodo lascia un'impronta unica sul risultato finale, dotando i vini di caratteristiche distintive.
Solitamente, le uve vengono lasciate maturare sulla pianta ben oltre la loro maturazione naturale, entrando in una fase di sovramaturazione che ne intensifica la concentrazione zuccherina, riducendo al contempo l'acidità . Questo processo è arricchito dalla formazione della "muffa nobile", che contribuisce ad arricchire ulteriormente il vino con strati aggiuntivi di complessità e morbidezza.
L'appassimento può avvenire anche off-vine, in ambienti controllati, dove i grappoli sono lasciati a disidratarsi su graticci o in fruttai ventilati, assicurando una disidratazione omogenea. Questo metodo può includere un appassimento forzato, dove il controllo meticoloso delle condizioni ambientali garantisce che ogni acino raggiunga il perfetto stato di concentrazione prima della vinificazione.
Attraverso l'appassimento, le uve acquistano un carattere unico, come dimostra il Ramandolo di Toblar, un gioiello della DOCG dei Colli Orientali del Friuli. Qui, le uve Verduzzo Friulano, di nobili origini autoctone, raggiungono la loro espressione piĂą elevata, trasformandosi in un nettare di ineguagliabile ricchezza.
Un complesso mosaico di aromi che, abbinato a un palato dolce ma equilibrato, morbido e al contempo vivace, evoca la sensazione di un caloroso abbraccio dal quale non si vorrebbe mai distaccarsi.
Assaporare il Ramandolo di Toblar significa intraprendere un viaggio attraverso la storia e il terroir, un'esperienza che narra di passione; non si tratta semplicemente di un vino, ma di un emblema di come il rispetto per la natura e l'arte della vinificazione possano confluire in un calice di incomparabile bellezza.
Ramandolo Docg - Toblar
Anche in Liguria, i passiti rappresentano una realtĂ imprescindibile, come dimostra l'esempio del Moscatello di Taggia di Podere Grecale, prodotto nella luminosa cornice della Riviera Ligure di Ponente, dove le colline si fondono armoniosamente con il mare.
Questo prezioso nettare deriva da vitigni di Moscato Bianco, la cui vinificazione si attiene a metodi che rispettano le tradizioni e l'ambiente: segue un appassimento naturale sulle piante per circa 20-30 giorni, seguito da una pigiatura delicata e una fermentazione intenzionalmente lenta.
Si presenta al naso con un bouquet intenso, anticipazione di una degustazione coinvolgente e ricca, e al palato si distingue per la sua dolcezza, equilibrata da un'accogliente sensazione di calore e una notevole persistenza.
La complessità e l'armonia dei sapori fanno del Moscatello di Taggia il compagno ideale per concludere il pasto, abbinandosi perfettamente con dolci da forno, pasticceria secca, crostate e altre golosità .
Moscatello Di Taggia Passito Doc - Podere Grecale
Infine, i Passiti di Pantelleria rappresentano uno dei grandi classici italiani, dove l'attenzione al dettaglio è fondamentale. Infatti, le uve destinate a questi vini devono possedere una naturale acidità e bucce robuste per resistere all'appassimento senza essere compromesse da muffe indesiderate.
Il “Ben Ryé” di Donnafugata è una delle espressioni più eccelse di questa zona. Il suo nome evoca la figura poetica della “figlia del vento”, un omaggio alla natura selvaggia e incontaminata di Pantelleria, un'isola baciata dal sole e accarezzata da venti costanti.
Prodotto da uve Zibibbo, sottoposte a un accurato processo di appassimento naturale al sole, questo vino è capace di liberare aromi ricchi e fruttati. Al palato, si distingue per una straordinaria fusione di dolcezza e morbidezza, accompagnata da una sapidità che cattura l'essenza stessa dell’isola.
Il Ben Ryé invita ad esplorare le profondità del gusto, dove ogni sorso svela strati di sapori intricati e affascinanti, testimoniando un equilibrio perfetto che solo la natura e l'abile intervento umano possono orchestrare.
Passito Pantelleria "Ben Rye" Doc - Donnafugata
Dai terreni vulcanici di Pantelleria alle dolci colline del nord, i passiti raccontano la storia della sua terra, testimoni della biodiversitĂ italiana e del legame indissolubile tra uomo e natura.
Ora tocca a te, lascia da parte i luoghi comuni e scopri queste piccole chicche!